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mercoledì 7 maggio 2014

Le confessioni di un piccolo filosofo, Azorìn

Le confessioni di un piccolo filosofo (Las confesiones de un pequeño filosòfo)

Azorìn (José Augusto Trinidad Martìnz Ruiz)

Ebooks Faligi Editore (2014)

 

 


Il percorso che Azorìn propone in questo bellissimo libretto (di cui in Italia mi risulta esista solo un' edizione elettronica), è una delicatissima passeggiata attraverso la sua stessa infanzia ch’egli dipinge a penna in immagini. I 40 brevissimi capitoli che compongono l’opera si propongono infatti come veri e propri quadri narrativi in cui riprendono vita piccole ed intime scene di vita quotidiana. Si tratta di immagini evocate da un suono, un colore, un paesaggio, un rumore, una persona importante, che nel loro insieme restituiscono al lettore  l’importanza della memoria, del ricordo.

L’infanzia di Azorìn è infatti un’infanzia universale, quella cioè delle cose piccole ed apparentemente banali, di sensibilità dolorose che investono con significati autentici i gesti quotidiani. Non vi è qui una trama concreta, temporalmente distesa, ma fatti che, attraverso il lirismo descrittivo -a tratti ironico- e memorialistico di Azorìn, ci costringe a ricordare innanzitutto il valore della semplicità. Una semplicità che tuttavia non si trasforma mai in banalità, superficiale ingenuità, ma che, al contrario, è mediazione autentica di onestà, schiettezza, intuizione... qualità che l’età adulta inevitabilmente imprigiona e corrompe. Si tratta tuttavia di una perdita forse necessaria perché l’uomo possa divenire uomo tra gli uomini, parte di una società di cui Azorìn non può non rilevare, con un sorriso triste, l’assurdità, la mancanza di logica. E tuttavia, sembra dirci Azorìn, solo chi conserva il coraggio e la forza di proteggere questa autenticità, di coltivarla, anziché dimenticarla, potrà, nel suo intimo, sentirsi nel mondo davvero libero.

“Apro precipitosamente un odioso libro che s'intitola Tavole dei logaritmi volgari. Questo "volgare" mi stupiva in modo straordinario: perché sono volgari questi poveri logaritmi? Quali sono sono i criteri e perché io non li ho per capirli? Davo subito uno sguardo a questo libro e mi mettevo a leggerlo con fervore però dovevo chiuderlo nel giro di poco perché queste lunghe colonne di cifre mi producevano un grande disagio. Inoltre, che vuol dire che " i lati di un triangolo sferico rettangolo, o son tutti minori di un quadrante, o anche uno solo è minore e gli altri due maggiori"? Perché in questo libro alcune pagine sono bianche e altre azzurre? [...]In quel momento suona l'inizio della lezione e m'invade l'angoscia. "Vediamo, Azorìn - mi dice il professore quando siamo scesi in aula- venga lei".
Io vado in mezzo all'aula e comincio ad esporre il quadro della silice: " La silice si divide in due: primo, il quarzo e secondo, l'opale. Il quarzo si divide in ialino e in litoideo..". Arrivato qua, non so cosa dire e ripeto due o tre volte che il quarzo si divide in ialino e litoideo; il professore concorda che effettivamente è così. Io torno a tacere. Questi momenti di silenzio sono tremendi, opprimenti: sembrano interminabili. Finalmente il professore domanda; "Lei non sa altro?"Io lo guardo con occhi inebetiti. Allora egli dice senza pietà: "Va bene, signor Azorìn: questo pomeriggio mi lascerà la merenda."
Già sapevo che quando scendevamo nel refettorio dovevo portare umilmente il mio piattino con l'arancia o le mele al tavolo presidenziale.”

Le confessioni di un piccolo filosofo, Azorìn

A questo indirizzo, la recensione del libretto sul mio canale you tube: Le confessioni di un piccolo filosofo, Azorìn

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